Caro visitatore,
se sei giunto fin qui probabilmente hai un interesse diretto nei confronti di questa patologia perché probabilmente sei un genitore, un parente o forse un operatore.
Sappi che i contenuti del presente sito sono stati completamente elaborati da genitori di bambini/ragazzi Prader Willi o da operatori, medici, educatori che a vario titolo rappresentano l’eccellenza nel loro settore.
Ma quello che – da genitore di un bambino affetto dalla Sindrome di Prader Willi – vorrei dirti è che essendo questo sito gestito e curato da genitori abbiamo cercato di fornire ai nostri visitatori gli elementi fondamentali per una corretta informazione medica, legislativa e pratica.
Mi rivolgo a te (genitore/parente) al quale voglio indirizzare il mio primo e più sincero pensiero. Conosco benissimo i sentimenti che in questo momento pervadono la tua mente. Sentimenti che hanno invaso il mio vissuto, probabilmente, prima di te e che in molti casi continuano a fare breccia nel mio quotidiano. Sentimenti di sgomento, di rabbia, di ingiustizia, pensieri di inadeguatezza, sensi di colpa, sogni infranti e progetti interrotti, insomma in questo momento una eccessiva dose di pensieri contrastanti e problemi apparentemente irrisolvibili si celano nella tua mente, ma soprattutto ti starai chiedendo: perché proprio a me? Perché proprio io? Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo? Che ne sarà della mia vita e di quella di mio figlio? Come cambierà la nostra vita? Cosa ne sarà del nostro futuro?
Ti capisco, ci sono passato prima io di te. Ma un giorno – con i tuoi tempi – capirai che forse la resilienza inizia subito dopo aver saputo chi è l’avversario da affrontare, ciò ti ha dato un vantaggio: sapere che armi utilizzare contro il nemico ed allora, forse, capirai che questa battaglia sei in grado di combatterla, che il nemico è alla tua portata…ed improvvisamente penserai che la tua piccola creatura ha bisogno che tu combatta insieme a lei… e allora comincerai a godere dei suoi piccoli ma importati passi, dei suoi grandi traguardi e improvvisamente capirai che la tua vita è cambiata ma non in peggio…certo non in meglio…è cambiata punto!
A me piace sempre citare una grande scrittrice – Emily Peri Kingsley – che dovendo descrivere la disabilità scrisse “Viaggio in Olanda” ed è proprio con le sue parole che vorrei congedarmi da te ricordandoti che noi ci siamo e se vorrai, quando vorrai e come vorrai potrai contare sul nostro aiuto.