Storie

Alice

Alice frequenta un liceo artistico, è molto contenta di andare a scuola.
Prende il treno e la metro in autonomia ed è davvero entusiasta di essere indipendente: ha imparato inizialmente con le operatrici con piccoli spostamenti nel quartiere poi si è autonomizzata.
In lockdown abbiamo trovato una personal trainer per eseguire esercizi di ginnastica all’aperto: per Alice la motivazione è fondamentale, trainante.
Alice è attenta alle regole ed il suo punto di forza è la socialità.
Grazie a tutti i genitori che condividono con noi la loro esperienza.

 

Laura.

“Abbiamo terminato le vacanze e le abbiamo vissute molto intensamente: abbiamo cercato di far fare a Laura esperienze di svago e di divertimento.
In questi giorni abbiamo ricominciato le attività quotidiane di logopedia e psicomotricità.
Adesso ricomincia la scuola e per noi genitori la questione è pesante, sfiancante: i bambini vanno stimolati tantissimo.
Per l’inizio della scuola seguiamo i consigli dei terapisti: oggi ci hanno indirizzato verso il judo per stimolare la coordinazione e la concentrazione.
Il ruolo della madre a mio parere viene sempre sottovalutato perchè l’attenzione anche di amici e parenti è concentrata tutta su di lei.
Uno dei pesi più grandi come madre è proprio la mancanza di comprensione.
La lotta con l’incomprensione è quotidiana: noi continuiamo a farlo per la sua dignità e per il nostro ruolo di genitori.
E perchè possa vivere un’infanzia felice il più possibile”
Grazie a tutti i genitori che condividono con noi il loro punto di vista.

 

Fabrizia, mamma di Lucrezia

“E’ stato un anno proficuo per Lucrezia.
Lei è molto nervosa, ha la consapevolezza di diventare grande: non facilmente accetta i suggerimenti.
L’argomento futuro si avvicina; Lucrezia vuole un lavoro come tutti, vorrebbe lavorare con i bambini.
Per me questo è un grande cruccio: la domanda torna cogente, cosa farà Lucrezia?
Nel gruppo che frequenta, è riuscita a trovare 5 persone con cui è riuscita a modulare se stessa rispetto alle fragilità degli altri.
Lucrezia ha una sua volontà molto ferrea, vorrebbe viaggiare, vorrebbe i suoi spazi: a volte la sento che progetta dei viaggi con i suoi amici e fantastica molto.
Il futuro è sulla soglia. Ci sono molte situazioni che la lasciano estremamente disarmata.
E’ molto complicato”
Grazie Fabrizia

 

Il primo anno di scuola primaria di Laura

“E’ stato un anno felice: abbiamo incontrato un ottimo team docenti e due bravi insegnanti di sostegno.
Grazie a loro Laura si è inserita bene nel contesto della classe: il lavoro dell’operatrice di 6 ore a settimana finalizzato all’inclusione di Laura nella classe, ha reso i suoi frutti.
Siamo contenti di questo percorso; la difficoltà sta nel vedere alcuni limiti, ma bisogna farsi forza.
La fatica più grande sono gli amici: questo è un peso quando penso in negativo.
Quando riesco ad aprirmi diventa invece una speranza: Laura è molto comunicativa e sensibile.
Durante l’anno abbiamo scoperto che Laura è estremamente profonda, si accorge di molte cose: queste cose si scoprono quando ci si ferma, si rallentano i ritmi della frenesia quotidiana.
Camminando più lentamente e affiancandoci a lei riusciamo ad entrare in empatia con lei.
Bisogna guardare il presente e la vita ci può sorprendere SEMPRE con moltissime cose belle.
L’atteggiamento deve essere speranzoso.”
Grazie Rossella

 

Katia mamma di Luca

Fare sport significa usare tutti dei propri punti di forza per raggiungere un obiettivo.
Raggiungere questo obiettivo prefissato è come tagliare un traguardo e può essere raggiunto solo con perseveranza e dedizione.
Lo sport ti permette di vivere molto, dalla fatica alla soddisfazione di poter raggiungere i tuoi obiettivi.
Lo sport permette di sperimentare, di mettersi in gioco, di approfondire la propria conoscenza di sé, di prendere coscienza delle proprie capacità, dei propri bisogni e dei propri limiti.
Cosa hai scoperto di te facendo sport?
Luca: “Ho scoperto che io sono molto più forte di quanto pensassi. Mi aspettavo di essere diverso, più apatico e di non fare sport per lottare per continuare a vivere questa vita meravigliosa che ti conserva tante bellissime esperienze nuove molto belle e momenti di appagamento. Invece,”
Luca, può dire che paragonandosi al Luca di qualche anno fa è molto cambiato. Sapete perché? Perché è maturato così tanto che si è reso conto che stava prendendo la strada sbagliata invece di prendere quella corretta per arrivare a quel famoso traguardo.
In effetti, Luca ha capito che si stava allontanando da quel traguardo che voleva davvero raggiungere e tagliare.
Così, iniziando a pensare alla sua salute, dovette smettere di fare cose che gli erano vietate, ma le fece lo stesso di nascosto e praticare lo sport con più determinazione, impegno e consapevolezza.
“Da quando ho iniziato a fare sport con determinazione per raggiungere l’obiettivo, mi sento più in forma e molto felice di essere sulla strada giusta per tagliare il traguardo raggiungendo il mio obiettivo.
Posso quindi dire che mi sono rivelato essere un leone molto potente con molta resistenza che non si arrende mai.
Ricorda sempre che se vuoi qualcosa, anche l’impossibile è possibile se ti impegni!”

 

“Martina ha 12 anni e frequenta la prima media: è nell’età preadolescenziale.

Un’età particolare in cui stiamo affrontando una situazione non molto facile al livello comportamentale: Martina ha i suoi momenti di rabbia, di felicità.
Non è autonoma in alcuni ambiti.
Stiamo lavorando molto sull’autonomia: al momento Martina partecipa al progetto “Euro”.
I ragazzi escono e vanno in giro a fare shopping in modo che capiscano da soli il valore del denaro tramite un’azione stimolante.
Sto cercando di farla uscire con le amiche per un gelato o una cena”.
Luigi, papà di Martina

 

Chiara

” Chiara ha fatto psicomotricità appena dimessa dall’ospedale, dopo la nascita, fino ai 6 anni. Sport, soprattutto piscina, lo fa da quando aveva pochi mesi e tuttora prosegue.
Ho notato nell’ultimo anno che sta diventando più pigra, accusa di più la stanchezza fisica e predilige stare a casa.
Ora ha quasi 8 anni, ha sempre fatto attività fisica.
La psicomotricità insieme all’ assunzione di gh, ha consentito a Chiara arrivare prima e più efficacemente a raggiungere le tappe dello sviluppo psico motorio.
La terapista ancora la sentiamo per ogni necessità , è stata un supporto prezioso e insostituibile nei primi anni di vita.
Secondo me il fatto di aver iniziato subito questo percorso ci ha consentito di evitare ritardi incolmabili.”
Romina, mamma di Chiara

 

Petrificus Totalus

Pensieri di mamma:
“Fermo immobile. Lo sguardo fisso. Il tuo pensiero che ripete sempre la stessa cosa.
Sono quei tuoi momenti che noi chiamiamo “Petrificus Totalus”.
Piano piano, con gli anni ci siamo abituati ai tuoi momenti di blocco
Accadono all’improvviso, proprio come se qualcuno ti lanciasse un incantesimo.
Mentre passeggiamo o facciamo qualcosa insieme, oppure se ti arrabbi o qualcosa non va come dici tu ecco che ti trasformi in una statua di marmo
Le proviamo tutte per farti muovere ma nulla ti schioda
Rimani lì, fermo, impassibile
All’inizio quando eri più piccolo, l’unico modo per ripartire era quello di prenderti in braccio.
Ti allontanavamo fisicamente da ciò che ti bloccava e, se all’inizio non la prendevi bene, poco dopo ti tornava il sorriso
Ora che sei più alto e più pesante spostarti è praticamente impossibile Così ci tocca aspettare lì in attesa di un incantesimo che ti possa riattivare.
L’unica cosa che possiamo fare per non bloccarci anche noi come te è riderci su cercando di non dare nell’occhio, soprattutto se capita mentre siamo insieme ad altre persone
E allora: “Petrificus Totalus”
“Ehm…Scusate! Ci chiamate la prof.ssa Sprite con la sua pozione di Madragora?
Grazie!”