Il Coenzima Q10 (CoQ10), è una molecola relativamente nuova per la scienza. Essa è stata scoperta nel 1957 presso il Centro di Ricerca sugli Enzimi presso l’Università del Wisconsin, è stata isolata, da Fredrick Crane. È stato scoperto che essa è presente in tutte le membrane cellulari ed in tutti organelli cellulari che abbracciano le membrane cellulari, in tutte le specie di animali e nel regno vegetale. Nell’uomo, si produce in tutte le cellule nei primi due decenni di vita e diminuisce gradualmente nei decenni successivi. È contenuta nella maggior parte degli alimenti che mangiamo. Si trova nei fagioli, piselli, frutta secca e nelle noci. I Formaggi e il latte non hanno CoQ10, ma hanno i substrati nutrizionale richiesti per la sintesi del CoQ10. La trasformazione e la cottura degli alimenti riduce il contenuto del CoQ10.
Il CoQ10 a cinque funzioni conosciuti nel corpo:
- È responsabile per il 95% dell’energia prodotta in tutto il corpo
- È un potente antiossidante intracellulare
- Previene l’arteriosclerosi
- Previene una anormale sintesi proteica e, quindi, correlata all’età ed alle malattie degenerative.
- Stabilizza tutte le membrane cellulari.
I bambini con Sindrome di Prader Willi sembrerebbero incapaci di produrre e/o utilizzare CoQ10.
Senza CoQ10 sufficiente, la trasformazione del cibo in energia è limitata. Vi sono alcuni esempi di benefici del CoQ10 in bambini con Sindrome di Prader Willi: un bambino, per i primi sei mesi di vita, non ha pianto, non si è mosso ed è stato alimentato da un sondino naso-gastrico. Dopo l’introduzione nella sua dieta del CoQ10, il bambino ha cominciato a succhiare. Continuando con la somministrazione, ha iniziato a strisciare, si è messo in piedi e ha camminato. Dopo tre anni dall’inizio del trattamento con CoQ10 questo bambino ha avuto uno sviluppo fisico e mentale normale. Il linguaggio e le abilità fisiche sono risultate normali in rapporto all’età.
Il CoQ10 non è un farmaco ma un integratore alimentare che sembrerebbe non avere effetti collaterali. Ma come funziona? il cibo che noi tutti ingeriamo viene trasformato dal nostro corpo in energia per far funzionare il nostro organismo. Il responsabile di questa trasformazione sembrerebbe essere nel 95% dei casi proprio il coenzima q10. Come è noto l’uomo mangia per alimentarsi ed il cibo ingerito in eccesso viene accantonato sotto forma di grasso. Nei soggetti con Sindrome di Prader Willi sembrerebbe che le cellule non riescano a trasformare il cibo in energia e di conseguenza il cibo viene accantonato sotto forma di grasso. La somministrazione di Q10 sembrerebbe aiuti a favorire la trasformazione in energia del cibo anche in soggetti con Sindrome di Prader Willi e sembrerebbe, sulla scorta di esperienze personali e sporadiche di alcune famiglie, che abbassi il senso di fame. Il CoQ10 inoltre è responsabile dell’ossigenazione e del rinnovamento delle cellule. Secondo alcuni genitori, il CoQ10 è stato un grande trattamento per migliorare i livelli di energia per i loro figli con la Sindrome di Prader Willi. Altri genitori hanno riferito che ha avuto poco o nessun effetto con i loro figli.
Se è vero che sono stati fatti alcuni studi, di fatto vi sono pochissime ricerche cliniche circa l’utilizzo del CoQ10 in pazienti con Sindrome di Prader Willi.
Dosaggio e somministrazione
Nelle relazioni redatte dai genitori di neonati e bambini con PWS, le dosi di CoQ10 somministrato variano da 30 mg /die a 300 mg /die.
In generale è preferibile iniziare con dosaggi bassi e aspettare qualche giorno per giudicare la risposta. Se c’è una risposta minima o nessuna risposta si può prendere in considerazione la possibilità di aumentare la dose aspettando alcuni giorni per giudicare la risposta e così via.
I genitori dovranno utilizzare il CoQ10 solo dopo un consulto medico e sotto la sua supervisione.
Il CoQ10 disciolto in una base oleosa è più efficace della stessa quantità di CoQ10 solubile per tanto è preferibile l’utilizzo di “capsule gel” utilizzando un Coenzima q10 integrato da vitamina E.
Purtroppo il CoQ10 in base oleosa non si mescola bene con latte materno, con quello artificiale ne con altri liquidi. Di conseguenza, in caso di somministrazione ad un neonato, il modo migliore è quello di prelevare il contenuto delle capsule gel con una siringa e successivamente spremere il contenuto in bocca.
Riassumendo
il trattamento con CoQ10 ha notevoli benefici per almeno una significativa parte di soggetti con Sindrome di Prader Willi tra questi benefici possiamo elencare:
- Aumenta l’attività fisica;
- Aumenta il tono muscolare e la forza;
- Aumenta la presenza “cognitiva”, la consapevolezza e l’interesse per gli altri e l’ambiente in generale;
- Aumenta l’interazione del bambino con gli altri, includendo anche un maggior contatto visivo;
- Aumenta l’espressività del viso (ad esempio, sorridendo)
- Aumenta la vocalizzazione
- Riduce la sonnolenza
- Aumenta “l’energia”
- È stato rilevato, inoltre, un aumento apparente del tasso di avanzamento verso le tappe di sviluppo (sedersi, camminare, parlare, ecc.)
In conclusione. Il Coenzima Q10 È una componente essenziale della catena di trasporto elettronico mitocondriale che produce l’adenosina trifosfato (ATP), la principale fonte di energia per la maggior parte delle funzioni cellulari ed è un potente antiossidante, almeno in parte dovuto alla sua capacità di rigenerare vitamina E (alfa-tocoferolo). La natura dei miglioramenti apportati dall’inserimento nell’alimentazione dell’integratore CoQ10 in soggetti con Sindrome di Prader Willi sembrerebbe imputabile ad un miglioramento del funzionamento mitocondriale e quindi la produzione di energia sia nel muscolo sia nel cervello a causa di un aumento del trasporto di elettroni e / o una riduzione dei radicali liberi. Tuttavia è sempre bene, prima di inserirlo nella dieta del proprio bambino, consultarsi con il medico di riferimento che ha in carico il bambino.